top of page

COSA È UN BIT E PERCHÉ L'ARTE È INFORMAZIONE

1 gennaio 2021

Cosa è l'informazione

L'informazione si può definire come l'annotare un cambiamento di stato oppure annotare uno stato pre-esistente, in fin dei conti è: annotare uno stato. Se nessuna cosa al mondo cambiasse stato e se nessuno la registrasse, non si potrebbe percepire informazione, sebbene il rilevare questa evenienza sarebbe pur sempre una informazione.


L'unità di misura base della informazione è il BIT, un bit si dice che è 0 o 1. Ecco che allora tutto ciò che si può definire con una sequenza di BIT, ovvero di zeri e uno, è informazione. Senza entrare troppo nel dettaglio ti dico che tutti i computer al mondo registrano i loro dati su una sequenza di zeri e uno e trasmettono attraverso dei protocolli elettrici strutturati (per esempio Internet) sequenze di zeri e uno.


Dato che tutti sappiamo cosa possiamo fare con i computer e Internet, da quanto detto sopra si evince che tutta la musica è informazione, tutte le foto del mondo lo sono, tutte le opere d'arte video registrate o fotografate lo sono, il volto di vostra mamma è informazione, le parole del vostro partner che vi fanno stringere il cuore lo sono e lo è anche il testo spirituale che vi ha illuminato.


Solo per completezza e curiosità notiamo che se un BIT fornisce la possibilità di registrare un cambiamento di stato, 0 o 1, due BIT letti insieme offrono la possibilità di registrare non due ma quattro cambiamenti di stato, ovvero 00, 01, 10 e 11, tre BIT offrono la possibilità di registrare otto cambiamenti di stato, 8 BIT (che formano un BYTE) ben 256 cambiamenti di stato. Insomma la crescita è esponenziale, con i BIT del vostro cellulare potete registrare i cambiamenti di stato di tutto l'universo da quando è nato, comprese le stelle e le emozioni di tutte le persone mai esistite (se ben programmato si intende).


L'opera d'arte è informazione?

Possiamo capire che la Gioconda di Leonardo, come ogni altra opera d'arte non digitale, è realizzata da due fondamentali elementi. Il primo è l'informazione appunto, ovvero come uso la materia per rappresentare l'immagine; il secondo è dato dalla materia stessa. Ma la materia stessa è composta da molecole, che a loro volta sono informazione di come è organizzata la materia atomica; gli atomi sono a loro volta descritti come una organizzazione strutturata di elettroni, protoni e neutroni, quindi anche gli atomi sono informazione.


Io quindi affermo che la Gioconda di Leonardo, e tutte le opere d'arte al mondo, sono informazione. Mi si potrebbe obiettare  che, ammesso di avere una descrizione precisa di come un nuovo artista (o computer) dovrebbe usare la materia disponibile oggi per ricreare la Gioconda, resterebbe sempre il problema di non avere esattamente i pigmenti che Leonardo aveva. Ma anche questo è superabile in quanto la materia è componibile a piacere, avendo un lavoratorio adatto; forse la gran parte di noi non sa che in laboratorio si possono riprodurre i diamanti, senza distinzione con quelli presenti in natura, solo componendo opportunamente atomi di Carbonio, ho visto un documentario su Netflix a proposito, altra informazione.


Quindi possiamo affermare senza dubbio che l'arte è informazione. Quindi l'arte, tutta, è perfettamente descrivibile e perfettamente riproducibile, esattamente come i diamanti. Attenzione a non confondere l'informazione con la comunicazione, l'arte può essere anche comunicazione, di solito lo è, ma non è questo l'aspetto che mi interessa sottolineare qui. La comunicazione è informazione deliberatamente organizzata da un individuo per ottenere un qualche risultato da un altro individuo (o se schizzofrenico anche da se stesso).


La stutturazione della informazione in un'opera d'arte e livelli di rilevanza


Da quanto ho esposto sopra e da quello che conosciamo delle opere d'arte possiamo identificare almeno quattro livelli di rilevanza di come l'informazione dovrebbe essere organizzata in un archivio al fine di descrivere senza errore un'opera d'arte. Lo so che questo mio ragionamento sembra "accademico", ma in verità non è così, presto sotto parlerò di come quanto qui dico sia relazionato al mercato dell'arte, ovvero ai tuoi soldi, scambi e in ultimo emozioni.


I quattro livelli sono:

  1. la descrizione della materia (che pigmenti di colore, tela, pennelli uso), anche arrivando a livello atomico, se opportuno

  2. la descrizione del processo adottato per la realizzazione materica (filosoficamente parlando qui sarebbe opportuno addentrarci nel non determinismo dell'action painting -ricordati di Pollock- o dell'arte intesa come performance o ancora di alcuni tipi di opere cinetiche, tuttavia mi soffermo su opere finite ed osservabili nel tempo, i normali dipinti per intenderci)

  3. l'immagine del risultato finale per come l'occhio (o i nostri sensi) la percepisce

  4. il significato che quella opera ha per il fruitore nel contesto culturale dato


Il mercato dell'arte contemporanea di oggi ad esempio fornisce un grande valore al livello 4, un alto valore al livello 3, un buon valore al livello 2 e quasi nessun valore al livello 1. Per un restauratore la sequenza è esattamente invertita, i livelli 1 e 2 sono tra i più rilevanti.


Se replicare la Gioconda quindi richiederebbe un complesso laboratorio di chimica, ciò potrebbe non essere necessario per un'opera di Andy Warhol e certamente non sarebbe necessario per un'opera di Banksy. Ciò anche a dimostrazione che per questi artisti le autentiche delle opere valgono ancora più delle opere stesse, perché non è la materia e la sua organizzazione a parlarci (a darci informazione) ma piuttosto è il significato a parlarci. Tra comprare dal vero un'opera di Banksy  (per esempio il famoso Banksy Thrower) e avere una foto dell'opera al computer non cambia molto, quello che mi deve dire me lo dice a prescindere dalla materia, chiunque io sia. Tra avere la Gioconda dal vero e la sua immagine HD al computer le cose possono essere assimilate al Banksy se io sono interessato al messaggio che l'artista voleva dare nel suo tempo (aspetto storico), ma per alcuni critici e curatori potrebbe anche accadere che io abbia bisogno di vedere esattamente quella materia per avere una "eccedenza informativa", insomma più si va indietro nel tempo più le cose si complicano. Ma niente paura, la tecnologia avanza e il distacco tra ciò che è vero e ciò che un computer può rappresentare come "vero" va enormemente assottigliandosi...presto non avremo più alcun bisogno di andare al Louvre per vedere dal vero la Gioconda. Arriverà il giorno in cui i computer potranno "prendere in giro" i nostri sensi a tal punto da non fargli più percepire il vero dal non vero. Se vogliamo è quello che è accaduto con la letteratura, che non ha fatto per nulla rimpiangere la tradizione culturale orale, tanto cara a Socrate.

Lo so, stai pensando che tutto questo è triste e che si perde il valore delle cose, ma il tuo pensiero in tal caso sarebbe errato e, permettimi, superficiale. Se un computer è in grado di trasferirti una informazione talmente strutturata da includere i 4 livelli discussi sopra, rendendo così in effetti replicabile e trasferibile la Gioconda...ciò sarebbe un grandissimo dono per l'umanità tutta. Dall'Illuminismo in poi, ed in particolare dalla rivoluzione francese, il mondo occidentale ha scelto di volere democrazia, eguaglianza, fraternità, da un punto di vista squisitamente tecnico e legato alla informazione, questo è sempre più possibile, per fortuna.

bottom of page