DIFFERENZA ARTE E MERCATO DELL'ARTE
Sì, purtroppo va spiegata questa cosa!
Qualcuno si sognerebbe mai di farsi domande su cosa sia una torta e cosa sia la filiera industriale del dolciario? No! Perchè un conto è che tua nonna, amata nonna, fa la torta per il bel nipotino, un conto è che Ferrero crei un mercato globale su una cosa chiamata Nutella. A nessuno verrebbe in mente di dire a Ferrero cose del tipo: ma se la metti in un barattolo e te la vende un estraneo che non è tua nonna, allora non è un vero dolce! Ecco nel mondo dell'arte questo avviene tutti i giorni. Quasi tutti gli artisti vogliono entrare nel mondo dell'arte ma non riuscendoci (sono io il primo a dire che spesso non ci riescono pur essendo bravissimi) decidono di dire che l'arte che alimenta il mercato non è vera arte, in quanto l'arte non può essere mercificata. Mi rendo conto di quanto sia stupida questa frase e che non dovrebbe richiedere questo post, quindi mi scuso con la tua intelligenza che io lo abbia scritto, ma purtroppo, credimi, è necessario.
COSA È ARTE
La mia definizione di arte è nota:
Un elemento A si definisce Arte se esiste almeno un uomo (U1) che la definisca tale ed esiste un altro uomo (U2), diverso dal primo, che acconsenta a definirla tale anch’esso ed esiste un uomo (U3, non necessariamente diverso da U2) che sia disponibile a consumare risorse (tempo, denaro, spazio o altri asset) per godere, senza uno scopo utilitaristico alcuno, dell’elemento stesso (A).
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In pratica per me è arte qualunque cosa due individui decidano che lo sia e almeno uno non pensi di guadagnarci sopra, ma invece preferisca godersela per motivi personali.
COSA È IL MERCATO DELL'ARTE
E' un mercato che governa lo scambio di opere d'arte, come sopra definite, con il danaro, per mezzo di operatori professionisti oppure occasionali.
DOVE (NON) STA IL PROBLEMA
Andiamo per punti
Se uno vuole fare un'opera d'arte la può fare, nessuno glielo vieta;
Se un artista vuole che la sua opera sia riconosciuta da terzi come tale, deve accettare di lavorare per promuoverla, anche solo banalmente farla vedere;
Promuovere un qualcosa significa occuparsi di marketing, che è una precondizione dell'aprire un mercato;
Un manufatto riconosciuto come opera d'arte da un altro soggetto può entrare nel mercato come no, questo non è attinente al fatto che sia più o meno "arte", l'arte è o non è, non c'è una unità di misura di "artistiticità ", quindi un'opera d'arte che non sia nel mercato è comunque un'opera d'arte, ovviamente;
Se un artista vuole vedere le sue opere nel mercato deve sottostare alle regole di mercato;
Le regole di mercato sono fredde, speculative, economiche, talvolta fraudolente, quasi sempre democratiche; queste caratteristiche mal si sposano con i moventi dell'arte come sopra definita;
Gli umani ad un certo punto hanno deciso che era necessario un mercato dell'arte, nonostante il punto 6. che quindi è stato creato ed esiste, liberamente un artista può accettarlo e sfruttarlo, oppure biasimarlo e starne fuori;
Le emozioni appartengono alla categoria vincita e perdita, infatti noi siamo in grado di parlare di emozioni positive e negative, se la nostra amata ci bacia siamo "economicamente" felici, altrimenti no, le emozioni non sono diverse dall'acqua, dal cibo o dallo stesso denaro, tutto fa parte di un avere o non avere, ognuno liberamente sceglie cosa vuole e cosa non vuole;
Se le opere d'arte sono anche emozione ciò non è incompatible con il fatto che possano essere acquistate da coloro che pongono nello stesso piano (liberamente) il denaro con il loro godere di beni che producono emozioni, la legge non lo vieta;
Infine bisogna farsene una ragione, la Ferrero produce più gioia di una singola nonna, il mercato dell'arte fa circolare anche emozioni.
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Corollari:
in virtù del punto 4 e della definizione di arte, il grado di diffusione di un'opera d'arte, multiplo o qualsivoglia nel mercato non può compromettere la artisticità di un'opera, a meno che non sia lo stesso artista a fissare questo limite;​
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