Ada Lovelace: Genio, Gossip e la Poetessa Ribelle dell’Intelligenza Artificiale
- Deodato Salafia

- 12 lug
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 21 lug

Nella galleria delle menti che hanno scolpito la nostra era tecnologica, poche figure brillano con l’intensità controversa e affascinante di Ada Lovelace. Definita la prima programmatrice della storia, la sua esistenza fu un intarsio di intuizioni geniali, una vita sociale sfolgorante e un’esistenza privata segnata da un’irrequietezza quasi byroniana. La sua eredità non è solo un pilastro per l’informatica e le donne nella tecnologia, ma un punto di partenza per una riflessione profonda sull’intersezione tra logica, creatività e la stessa essenza delle macchine.
La Principessa dei Parallelogrammi e i Sogni di “Flyology”
Nata Augusta Ada Byron nel 1815, figlia del celebre poeta Lord Byron e della “Principessa dei Parallelogrammi” Anne Isabella Milbanke, Ada ereditò dal padre una sensibilità acuta e una curiosità smisurata. La madre, decisa a estirparne la “follia poetica”, la indirizzò precocemente verso la matematica e la logica, un’educazione insolita per una donna dell’epoca. Nonostante una salute fragile fin dall’infanzia – tormentata da cefalee e paralizzata per quasi un anno a causa del morbillo – la mente di Ada era un vulcano di idee.
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