Karl Marx e l’Intelligenza Artificiale: Liberazione o Nuova Alienazione?
- Deodato Salafia

- 2 giorni fa
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Il contesto storico: Marx e la macchina industriale
Quando Karl Marx analizzava l’industria inglese nella seconda metà dell’Ottocento, assisteva — attraverso dati, rapporti e osservazioni — a una trasformazione epocale. Le macchine a vapore sostituivano il lavoro artigianale, i telai meccanici rimpiazzavano i tessitori, e intere categorie di lavoratori vedevano le proprie competenze rese obsolete dall’automazione. La sua analisi di questo fenomeno, contenuta principalmente nel Capitale (1867), non era una reazione luddista alla tecnologia, ma una riflessione profonda sul rapporto tra mezzi di produzione, proprietà e alienazione.
Per Marx, il problema non era la macchina in sé, ma chi la possedeva. Nel sistema capitalista, osservava, la macchina diventa uno strumento per estendere e intensificare la giornata lavorativa oltre i limiti naturali, trasformando l’operaio in un’appendice dell’apparato produttivo. La tecnologia, in mani capitalistiche, non libera il lavoratore dalla fatica, ma tende a subordinare il ritmo umano a quello meccanico.
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