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La Fine dell’Era Database: come l’AI ci sta liberando da 60 Anni di Ossessione per il Dato

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Per sessant’anni abbiamo vissuto sotto la dittatura del database. Ogni aspetto della nostra esistenza digitale è stato plasmato, deformato e costretto dentro le rigide gabbie di tabelle, colonne e relazioni. Il modulo delle tasse che ci costringe a scegliere tra categorie che non ci rappresentano, il biglietto del cinema che richiede dati che nessuno userà mai, la creazione di cataloghi che trasformano la complessità del mondo reale in freddi elenchi numerici, l’acquisto online che ci obbliga a navigare attraverso infiniti filtri e form. Tutto, assolutamente tutto, è stato guidato da database.


Fino ad oggi, quando si concepisce un sistema informatico, si parte dal database. È il DB a fissare che tipo di informazione sarà trattata e quale no, in modo formale, rigido, implacabile. E noi ci siamo adattati, autoaddomesticandoci come cani ben addestrati. Se ti scordi un dato in fase di progettazione, apriti cielo, mesi di lavoro per modificare i sistemi, sì perché ogni dato è correlato con molti altri dati, con regole verbose e spesso in contraddizione, basti pensare alle regole che sottengono la creazione di una busta paga, solo per fare un esempio.



 
 
 

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