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Vi parlo del teologo che ha dimostrato perché l’AI non supererà mai l’uomo (pt. 1)

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Uno degli artisti che ha prodotto le opere che più ho amato è José Molina, in particolare i suoi filoni “Cosas humanas” e “Los olvidados“. Una volta gli chiesi come stabilisse, dopo mesi di lavoro, quando un’opera fosse finita. Egli mi rispose: “Non sono io a decidere quando un’opera è terminata, è lei che lo decide“.


Sono passati circa 10 anni da quella frase e oggi la trovo simile a un’altra affermazione: l’uomo continuerà a porsi domande finché tutto ciò che c’è da capire non sarà compreso. Questo lo ha detto il teologo Bernard Lonergan in (Insight A Study of Human Understanding, 1957). Con questa frase, Lonergan afferma la superiorità dell’uomo sulla macchina. È Robert J. Spitzer in Why is Human Self-Consciousness Different from Artificial Intelligence and Animal Consciousness a rievocare questo ragionamento, che vede Lonergan come l’ultimo di un ragionamento che parte da Platone e prosegue con Albert Eintein, Michael Polanyi, Alfred North Whitehead ed Sir Arthur Eddington.



 
 
 

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